Che cos'è il Deposito Nazionale?​

   
Il Deposito Nazionale sarà un’infrastruttura ambientale di superficie che permetterà di sistemare definitivamente in sicurezza i rifiuti radioattivi, oggi stoccati all’interno di decine di depositi temporanei presenti nel Paese, prodotti dall’esercizio e dallo smantellamento degli impianti nucleari e dalle quotidiane attività di medicina nucleare, industria e ricerca. 

Il Deposito Nazionale sarà costituito dalle strutture per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività e da quelle per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi a media e alta attività, che dovranno essere successivamente trasferiti in un deposito geologico idoneo alla loro sistemazione definitiva. Le varie strutture sia di smaltimento che di stoccaggio di lungo periodo del DN sono modulari e progettate per ospitare tutti i rifiuti che saranno prodotti in Italia fino al momento della sua entrata in esercizio oltre che tutti i rifiuti che saranno prodotti nei 40 anni successivi.

Insieme al Deposito Nazionale verrà realizzato il Parco Tecnologico, un centro di ricerca aperto a collaborazioni internazionali, nel quale si svolgeranno attività nel campo energetico, della gestione dei rifiuti e dello sviluppo sostenibile. Sarà un polo di attrazione per l’innovazione scientifica e tecnologica nell’industria e un richiamo per un’occupazione qualificata.

Il Deposito Nazionale sarà integrato con il territorio, anche dal punto di vista paesaggistico. Infatti, una volta completato il riempimento, sarà ricoperto da una collina artificiale, realizzata con materiali impermeabili, che costituirà un’ulteriore protezione, prevenendo anche eventuali infiltrazioni d’acqua. Tale copertura armonizzerà anche visivamente il Deposito con l’ambiente circostante, mediante un manto erboso.
 

Che superficie occuperà?

Il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico sarà costruito all’interno di un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al Deposito e 40 al Parco Tecnologico. ​


All’interno dei 110 ettari del Deposito Nazionale, in un’area di circa 10 ettari, sarà collocato il settore di smaltimento per i rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività e in un’area di circa 10 ettari i quattro edifici di stoccaggio per i rifiuti radioattivi a media e alta attività. I rimanenti 90 ettari sono destinati alle aree di rispetto, agli impianti per la produzione delle celle e dei moduli, all’impianto per il confezionamento dei moduli, agli edifici per il Controllo Qualità, Analisi radiochimiche, e per i servizi a supporto delle attività. ​

Quali caratteristiche tecniche avrà?.

Il Deposito Nazionale sarà costituito da un deposito per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività e da un deposito per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi a media e alta attività. In particolare, il deposito per lo smaltimento sarà un sistema di barriere ingegneristiche e barriere naturali poste in serie per il contenimento della radioattività, progettato sulla base delle migliori esperienze internazionali e secondo gli standard IAEA (International Atomic Energy Agency) e dell’ente di controllo ISIN. Le barriere ingegneristiche di protezione del deposito di smaltimento del Deposito Nazionale saranno realizzate con specifici conglomerati cementizi armati, garantiti per confinare la radioattività dei rifiuti per il tempo necessario al suo decadimento. Le barriere ingegneristiche e le caratteristiche del sito dove sarà realizzato garantiranno l’isolamento dei rifiuti radioattivi dall’ambiente per oltre 300 anni. Dopo questo periodo tale radioattività sarà a livelli tali da non comportare impatti alla popolazione e quindi non ci sarà più bisogno della protezione del sistema multi-barriera. 

Precisamente, il deposito di smaltimento visto l’attuale inventario, sarà costituito da 90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle, all’interno delle quali verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con i rifiuti radioattivi già condizionati, detti manufatti. Attualmente si stima che nelle celle verranno sistemati definitivamente circa 84.000 metri cubi di manufatti di rifiuti a molto bassa e bassa attività. Una volta completato il riempimento, le celle saranno ricoperte da una collina artificiale di materiali inerti e impermeabili, che rappresenterà un’ulteriore protezione e permetterà un’armonizzazione dell’infrastruttura con l’ambiente circostante. 

In un’apposita area del deposito, sarà realizzato un complesso di edifici idoneo allo stoccaggio di lungo periodo di manufatti di rifiuti a media e alta attività che si stimano al momento essere intorno ai 14.000 metri cubi; i manufatti resteranno temporaneamente in tali strutture di stoccaggio per poi essere sistemati definitivamente in un deposito geologico. 
  

Il manufatto (prima barriera)

 
 
I manufatti sono le strutture, a forma cilindrica o di parallelepipedo, costituite da contenitori metallici e dai rifiuti radioattivi al loro interno, già condizionati in una forma solida. La stabilità chimica e fisica consente al manufatto di essere movimentato e trasportato in sicurezza. 

I rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività arriveranno al Deposito Nazionale già in questa forma, che rappresenta la prima barriera. I manufatti verranno poi collocati all’interno di moduli in calcestruzzo speciale (seconda barriera).  



Il modulo (seconda barriera)

 


I moduli, strutture a forma di parallelepipedo (3 m x 2 m x 1,7 m) in calcestruzzo speciale, armato o fibrorinforzato, assicurano la loro resistenza per oltre 350 anni. 

Rappresentano la seconda barriera del Deposito Nazionale: al loro interno verranno collocati i manufatti (cilindrici o a forma di parallelepipedo) di rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività, poi cementati tra loro con una malta speciale. Un coperchio, anch’esso in calcestruzzo speciale, sigillerà il modulo prima che esso venga disposto nella cella.

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La cella (terza barriera)

 

 

 
Le celle sono gli edifici in calcestruzzo armato speciale (27m x 15,5 m x 10 m), progettate per resistere per almeno 350 anni, dove verranno sistemati definitivamente i rifiuti radioattivi. 

All’interno del Deposito Nazionale verranno costruite 90 celle, organizzate in file accostate, che delineano l’effettiva area in cui sistemare definitivamente i rifiuti radioattivi. 

La cella rappresenta la terza barriera di protezione: al suo interno verranno collocati i contenitori in calcestruzzo speciale (moduli) che, a loro volta, conterranno i rifiuti condizionati con malta cementizia (manufatti). Completato il riempimento di tutte le celle, queste verranno ricoperte da una collina multistrato.
 

La collina multistrato (quarta barriera)


 
La collina multistrato, quarta barriera all’interno del Deposito Nazionale, è una struttura artificiale disposta a copertura delle celle. 

Viene realizzata con strati di diversi materiali, per uno spessore complessivo di qualche metro, allo scopo di impedire l’ingresso di acqua nel deposito, drenare le acque piovane, isolare i rifiuti dall’ambiente e migliorare l’impatto visivo della struttura. 

Il Deposito Nazionale, terminata la sua capacità recettiva, verrà chiuso ed entrerà nell'esercizio di solo monitoraggio (fase di controllo istituzionale), della durata di almeno 300 anni, per poi essere restituito alle comunità locali. 



 



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