Quanto costa costruirlo?
Per realizzare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico è previsto
un investimento complessivo di circa 1,5 Mld di euro.
Quanto costerebbe non costruirlo?
La realizzazione del Deposito Nazionale è innanzitutto una
necessità dal punto di vista etico perché permette di rispettare il principio
fondamentale riconosciuto anche dall’IAEA
(International Atomic Energy Agency) che prevede di non lasciare oneri indebiti
alle generazioni future. Infatti, soltanto una sistemazione definitiva dei
rifiuti radioattivi consentirà alla nostra generazione di assolvere a questo
compito nei confronti di quelle future.
In assenza del Deposito Nazionale, i rifiuti radioattivi rimarrebbero stoccati nei depositi temporanei distribuiti in molte Regioni italiane. Si tratta di depositi progettati per una durata di circa di circa 50 anni, in conformità a specifica normativa tecnica nazionale e internazionale in materia, e con criteri di sicurezza differenti da quelli di un deposito definitivo.
Molti di questi depositi sono ormai saturi, realizzati da tempo e richiedono quindi periodici e costosi interventi di manutenzione con relativi costi.
Il trasferimento dei rifiuti radioattivi in un’unica struttura darà perciò luogo a una loro gestione in sicurezza più razionale, efficiente ed economica e consentirà di terminare il decommissioning degli impianti nucleari, rilasciando i siti privi da vincoli di natura radiologica.
Da un punto di vista economico, ritardare la costruzione del Deposito Nazionale rappresenterebbe un costo che, per i soli oneri di esercizio e manutenzione, oscilla tra 1 milione e 4 milioni di euro l’anno per ciascun sito in cui è presente è un deposito, senza tener conto dei costi dell’eventuale realizzazione di nuovi depositi temporanei.
Come sarà finanziato?
Realizzazione
L'investimento complessivo di circa 1,5 Mld di euro per la realizzazione del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico sarà finanziato dalla fiscalità generale dello Stato, come i costi relativi alle attività di smantellamento degli impianti e centrali nucleari italiani e alla gestione del relativo combustibile nucleare esaurito.
La parte di investimento relativa ai rifiuti medicali, industriali
e di ricerca sarà anticipata e poi restituita all’Autorità per l’Energia
Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) attraverso i ricavi (vedi
paragrafo successivo) generati dall’esercizio del Deposito Nazionale e Parco
Tecnologico. Con la Legge di Bilancio 2018 l’AEEGSI è stata sostituita dalla
nuova Autorità
di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).
Esercizio
I costi di esercizio del Deposito Nazionale, per la quota parte relativa alla sistemazione dei rifiuti derivanti dalle installazioni nucleari, saranno finanziati dalla fiscalità generale dello Stato, mentre per la gestione degli altri rifiuti il finanziamento avverrà attraverso una tariffa di conferimento, che i produttori privati corrisponderanno all’esercente del deposito per lo smaltimento dei loro rifiuti. Per quanto riguarda il Parco Tecnologico, è prevista la ricerca di altre fonti di finanziamento, pubbliche e private, per l’attivazione di progetti di ricerca da realizzare in accordo con il territorio ospitante.