Quanti posti di lavoro saranno creati?
Si stima che la costruzione del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico genererà oltre 4.000 posti di lavoro l’anno per 4 anni di cantiere, diretti (2.000 fra interni ed esterni), indiretti (1.200) e indotti (1.000).
Durante la fase di esercizio, invece, l’occupazione diretta è stimata mediamente in circa 700 addetti, fra interni ed esterni, con un indotto che può incrementare l’occupazione fino a circa 1.000 unità.
La presenza del Deposito Nazionale costituirà un’occasione di innovazione e sviluppo per il territorio, in quanto saranno organizzate attività di formazione e specializzazione per consentire il coinvolgimento dei residenti nelle attività lavorative collegate alla costruzione e all’esercizio dell’infrastruttura.
Sono previsti benefici economici per il territorio che lo ospiterà?
Il decreto legislativo
n. 31 del 2010, al fine di massimizzare le ricadute socio-economiche e
occupazionali legate al progetto, riconosce al territorio che ospiterà il
Deposito Nazionale e Parco Tecnologico un contributo di natura economica,
secondo modalità che gli Enti Locali interessati regoleranno attraverso la stipula
di una specifica convenzione con Sogin.
Tutti i paesi nei quali è in corso la realizzazione di depositi per i rifiuti radioattivi hanno adottato un sistema di benefici diretti e indiretti per le comunità che ospitano questi impianti, non solo come indennizzo per la porzione di territorio che sarà occupata per un lungo periodo, ma anche per riconoscere una forma di valore aggiunto alle comunità che accettano di partecipare alla realizzazione di un servizio essenziale per lo sviluppo del Paese.
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Il contributo sarà formalizzato con un decreto del Ministro della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze.
Parco Tecnologico: valore aggiunto per le comunità locali
L’idea di affiancare al Deposito Nazionale un Parco Tecnologico risponde all’esigenza di consentirne una maggiore integrazione con il territorio che lo ospiterà, attraverso la presenza di attività che potranno essere concordate con le comunità locali.
Queste attività saranno in grado di rafforzare il “valore aggiunto” per il territorio, con il coinvolgimento di istituzioni, università, associazioni e imprese locali.